Rina Ianca di Santa Tresa: il bio da medaglia d'oro è siciliano - InformaCibo

Rina Ianca di Santa Tresa: il bio da medaglia d’oro è siciliano

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 27/07/2020

Ai Global Organic Wine Masters 2020 di Drink Business la medaglia d’oro è italiana, siciliana per la precisione. L’azienda agricola Santa Tresa, con sede a Vittoria, si è vista assegnare il prestigioso riconoscimento per l’annata 2019 del suo Rina Ianca, un blend che unisce il Grillo (al 70%), varietà autoctona siciliana per eccellenza, con il Viognier (al 30%). Il bianco biologico e vegano prodotto da Santa Tresa ha conquistato la giuria, sfidando etichette provenienti da Spagna, Italia, Argentina, Francia, UK, Cile e Australia. 

Il riconoscimento, dedicato ai vini biologici, giunge a qualche giorno di distanza da un’altra soddisfazione importante per l’azienda di Vittoria che nei giorni scorsi si è aggiudicata il Premio Speciale “Packaging 2020” al Vinitaly Design International Packaging Competition. Il prestigioso concorso ha anche assegnato l’”Etichetta d’Argento al Cerasuolo di Vittoria DOCG di Santa Tresa per la Categoria confezioni di vini rossi tranquilli DOCG. 

Santa Tresa si trova nel comune di Vittoria, nel sud ovest della Sicilia, a 240 metri sul livello del mare. La tenuta copre 50 ettari, di cui 39 coltivati a vigneto.  Tra i vitigni coltivati, oltre a Nero d’Avola e Frappato, vi è anche il Grillo, piantato dopo l’acquisizione dell’azienda. Inoltre, qui hanno trovato le condizioni climatiche ideali anche varietà alloctone, come il Viognier, vitigno presente proprio nel Rina Ianca. 

Santa Tresa si avvale di tecniche antiche reinterpretate con coscienza e conoscenza per esprimere l’autenticità della Sicilia, dei vitigni autoctoni e dei cloni presenti nella tenuta, facendo della sostenibilità una filosofia che accompagna ogni fase della produzione. Per l’azienda siciliana solo andando oltre le certificazioni e le norme, trasformando il biologico in un metodo di lavoro e in uno stile di vita, si può preservare il segreto dell’autenticità che si ritrova nel bicchiere.

Il tutto si traduce in pratiche di diverso tipo, dalla fertilizzazione naturale alla tutela delle falde acquifere, passando per la valorizzazione di un ecosistema in cui vivono api per la produzione del miele e animali selvatici. 

Condividi L'Articolo

L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.