Ristoranti contro la fame: la solidarietà parte da Milano

Ristoranti contro la Fame: chef e ristoratori uniti per sconfiggere la fame in Italia e nel mondo

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 20/10/2022

Ristoranti, chef e amanti del cibo uniti nel segno della solidarietà: torna Ristoranti contro la Fame, la campagna solidale, attiva da ottobre fino al 31 dicembre, per aiutare le famiglie vulnerabili in Italia e nel mondo.

Una gara di solidarietà che quest’anno fa parte di “Mai Più Fame: Non Lasciamolo Vuoto”, la campagna promossa da Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione.

Il ritorno della fame nel mondo

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Dopo alcuni anni di lenta ma costante riduzione, la fame è tornata a crescere nel mondo e in Italia. I motivi sono molteplici: la pandemia, l’acuirsi di disuguaglianze socio-economiche, la crisi climatica e non da ultimo i conflitti, come quello attualmente in corso in Ucraina, che ha contribuito a un’escalation dei prezzi delle materie prime.

Oggi la crisi alimentare globale rappresenta una grande emergenza, che coinvolge 828 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare nel mondo. In Italia, una persona su 10 è povera e una su quattro è a rischio povertà.

Con un pianeta che è in grado di produrre cibo per tutti, cure contro la malnutrizione infantile da tempo disponibili, efficaci e a basso costo, progetti di cooperazione in grado di realizzare l’autosufficienza di comunità vulnerabili, siamo la prima generazione della storia che può eliminare la fame”, spiega Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame.

Recarsi in uno dei locali aderenti diventa quindi “un’opportunità per dare cibo ed alimenti terapeutici  ai bambini malnutriti del Sud del mondo e un modo per consentire alle famiglie più vulnerabili del nostro paese di sconfiggere la fame”.

Un piatto (o una pizza) solidale

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Come funziona concretamente? Dal 16 ottobre al 31 dicembre, i ristoranti aderenti all’iniziativa potranno proporre ai propri clienti un piatto solidale, dal cui ricavato 2 euro saranno donati in beneficenza, o una pizza solidale, dal cui costo finale 50 centesimi saranno devoluti al progetto. La stessa cifra sarà donata anche per ogni bottiglia d’acqua acquistata.

Negli anni, Ristoranti contro la Fame ha coinvolto 700 attività della ristorazione italiana, raggiungendo complessivamente 500mila persone nello sforzo comune di donare cibo agli 811 milioni di persone che, secondo i dati della Fao, soffrono la fame a causa di guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze.

I progetti sul campo

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Che fine faranno i soldi raccolti? Andranno a sostenere i progetti della campagna Mai Più Fame.

In India Azione Contro la Fame sarà seguito alla realizzazione di orti giardino in modo da garantire l’autosufficienza a chi ne ha bisogno, in Libano si occuperà del sostentamento delle comunità di rifugiati, in Sahel sosterrà l’intelligenza artificiale per contrastare i cambiamenti climatici con un progetto che combina immagini satellitari e dati raccolti dai pastori, in modo da monitorare la siccità e guidare gli allevatori verso pascoli migliori. Nella Repubblica Democratica del Congo lavora per prevenire e curare la malnutrizione di donne e bambini sotto i 5 anni.

E in Italia? Sostiene il progetto Mai Più Fame: dall’emergenza all’autonomia, giunto alla seconda edizione con ottimi risultati.

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici