San Zeno e il Marrone D.O.P. - InformaCibo

San Zeno e il Marrone D.O.P.

di Informacibo

Ultima Modifica: 24/10/2012

A una manciata di chilometri dalle pendici occidentali del Monte Baldo, incastonata come una pietra rara, nella media montagna veronese, accompagnata da un’apertura meravigliosa – “un balcone naturale”, dicono da queste parti – sulla sponda orientale del Lago di Garda, sorge la cittadina di San Zeno.

Incontaminata e fedele alle proprie origini, San Zeno di Montagna vive, come molte cittadine del territorio circostante, grazie al turismo, capace di incrementare di dieci volte tanto il numero degli abitanti: poco più di mille durante l’anno e poco meno di quindicimila nel periodo estivo.

La possibilità di godere delle bellezze del territorio, calcarne la terra e gustarne le primizie, ci raggiunge attraverso l’invito alla partecipazione di una giornataEducational promossa da Whales Comunicazionedi Desenzano del Garda, in collaborazione con il Comune di San Zeno e con il CONSORZIO DI TUTELA DEL MARRONE D.O.P. DI SAN ZENO. 

Sì, nonostante non ne fossimo a conoscenza, esiste una castagna che gode dellaDenominazione di Origine Protetta! Non solo: il Marrone di San Zeno ha ottenuto la suddetta certificazione nel 2003, diventando di fatto la prima castagna d’Europa a poter vantare un riconoscimento ufficiale, il cui obiettivo principale – posto nello stesso anno attraverso la costituzione del Consorzio di Tutela – è la salvaguardia della tipicità del prodotto.

Per identificare il prodotto e sviscerarne le caratteristiche, occorre sfatare un mito: la castagna e il marrone non sono la stessa cosa. Meglio: la castagna è il frutto generico della pianta Castagno, mentre il Marrone è un tipo particolare di castagna.

Di forma ellissoidale, dotato di buccia lucida e sottile, di colore marrone chiaro e leggermente striato in sfumature più scure, il Marrone di San Zeno D.O.P. rappresenta uno dei prodotti tipici di questo territorio. Senz’ombra di dubbio, quello su cui gli abitanti del luogo – la maggior parte dei quali devota alla vita rurale, semplice, in armonia con la natura – puntano maggiormente per il futuro.

 

Marrone San Zeno DOP

 

Il Consorzio, che oggi conta quarantacinque soci attivi, ha cura di circa 350 ettari di castagneti, la metà dei quali sono attualmente produttivi. 50 ettari godono della certificazione D.O.P; 81 ettari non sono coltivati e potrebbero tornare produttivi attraverso potature specifiche; altri 80 ettari sono attualmente situati in zone difficilmente raggiungibili e che, a fronte della volontà di costruire le infrastrutture necessarie, potrebbero essere messi a coltura.

Nonostante i volumi di produzione siano importanti (22,5 tonnellate di prodotto certificato D.O.P./I.G.P. nel 2011 per un volume di affari al consumo pari a 130.000 Euro), il grande valore aggiunto della coltura del Marrone di San Zeno, è legato all’esportazione dell’immagine e della tradizione del territorio, più che al prodotto stesso.

 

Il Sindaco Graziella Finotti e il Presidente del Consorzio Simone Campagnari

 

Ce lo spiega con passione Simone Campagnari, presidente del Consorzio di Tutela, affiancato dal sindaco Graziella Finotti.

“Certo, non sottovalutiamo le possibilità di guadagno attraverso la diffusione del nostro Marrone – afferma Campagnari – ma soprattutto ci interessa tutelare un prodotto unico al mondo, che esiste grazie alla generosità di un territorio perlopiù libero dalle grandi strutture industriali, e grazie alla volontà degli abitanti locali, degli agricoltori, dei coltivatori, che curano questi boschi e preservano con amore tutte le bellezze del Monte Baldo Veronese”.

Questa terra, infatti, pare incontaminata e sana: “Il nostro è un paesaggio che non chiede altro che essere rispettato – aggiunge la professoressa Finotti, dal 2009 Sindaco, candidata nella lista civica Noi insieme a voi per San Zeno di Montagna – e dal rispetto che abbiamo, arrivano tutte le risposte: il territorio non ha ceduto ai dissesti idrogeologici e soprattutto non ha tradito le proprie origini. Poi c’è la Festa – continua il Sindaco – che per noi è un’occasione importante, sia perché genera lavoro e sia perché apriamo le porte di casa, come fossimo una famiglia pronta ad accogliere nuovi componenti, a tutti quelli che desiderano visitarci e scoprire un po’ di noi, delle nostre tradizioni, dei nostri prodotti”. 

LA FESTA DEL MARRONE DI SAN ZENO D.O.P., infatti, si propone come un evento campale, curato nei dettagli, eppure estremamente aderente alla tradizione semplice di questi luoghi: in 3 fine settimana (20 e 21 ottobre; 26, 27 e 28 ottobre; 3 e 4 novembre 2012) le eccellenze enogastronomiche di San Zeno e dei comuni circostanti, vengono messe in campo senza mezzi termini. Il Marrone di San Zeno si presenta nelle vesti che lo caratterizzano e secondo la fantasia e la capacità di chi lo lavora: abbrustolito, lessato, in castagnaccio, sotto forma di confettura o tronchetto e … in svariate portate, nei ristoranti locali, che strutturano i propri menù seguendo le stagioni e i prodotti che ciascuna di esse sa offrire durante l’anno.

Eccellente e di fama, da queste parti, è il minestrone di marroni: dopo aver visitato la Tenuta dei Cervi e i suoi 180 ettari di boschi e castagni, avremo la fortuna di assaggiarne ben 6 diverse preparazioni! 

Prima della degustazione dei minestroni e di un pranzo completamente a base di portate impreziosite dal Marrone di San Zeno, solletichiamo la fame con una camminata all’interno della citata Tenuta. Un numero indescrivibile di castagni – la maggior parte dei quali pluricentenari; il più vecchio, di anni, ne ha settecento! – e un numero altrettanto cospicuo di querce (Cerv, in dialetto: dai qui il nome “Tenuta dei Cervi”), si stagliano a lato della stradina semi-sterrata che risale l’area collinare, percorrendo qualche chilometro e passando, attraverso una pineta, da un’altitudine di 600 metri a circa 950 metri, dove si aprono grandi prati ancora verdi, sui quali sorgono alcune strutture che durante l’anno ospitano migliaia di visitatori, studenti, scout e associazioni in visita culturale. Una tenuta singolare e poco conosciuta, che merita di essere vissuta anche in questo periodo dell’anno: l’ingresso è libero (oppure l’accesso è garantito con una spesa modica, pari a 5 Euro, con la possibilità di raccogliere le castagne) e all’interno della tenuta, oltre a centinaia di animali liberi (cervi, daini, cavalli), si possono visitare un museo contadino, sale didattiche adibite a varie attività, una xiloteca e, soprattutto, godere di spazi ampi e puliti.

 

L’incontro conviviale alla Taverna Kus

 

Aria buona, gambe sollecitate, natura vera: mettono appetito. Ci spostiamo così presso il Ristorante Taverna Kus, ospiti di Giancarlo Zanolli, padrone di casa.

In un ambiente elegantemente ristrutturato – trattasi di un palazzo/cascina annesso, un tempo, a un castello, e ancora preservato nella sua architettura seicentesca – ci accomodiamo insieme a una quindicina di colleghi. Siedono insieme a noi il Sindaco di San Zeno Di Montagna, alcuni assessori e altri ospiti.

In quanto giornalisti, oltre a gustare una serie di prelibatezze (Baccalà mantecato ai marroni di S. Zeno con crostini; Insalatina aromatica di marroni di San Zeno, pistacchi e Monte Veronese; Tronchetto di marroni di San Zeno e cioccolato servito con salsa ai cachi e marroni sciroppati) siamo chiamati a svolgere una funzione tanto piacevole quanto ardua: esprimere la nostra opinione, attraverso un voto, a 6 diverse tipologie di minestrone, preparate da 6 diversi ristoratori del luogo.

I piatti arrivano anonimi, ovvero senza l’identità dei ristoratori che li propongono, affinché la nostra opinione possa essere imparziale: noi premiamo l’abbinamento Marrone – fungo, che ci sembra restituire giustizia in modo compatto al sapore definito del miceto supportato dall’aroma vellutato del Marrone di San Zeno. Gli altri cinque assaggi vedono il minestrone preparato in diverse versioni, tutte con il beneficio della presenza delle castagne: passati, in zuppa, con pezzi di verdura consistenti, oppure sminuzzati. Tutti, ma proprio tutti, i minestroni sono eccellenti. Alla fine, ironia della sorte – o, piuttosto, merito della passione e della continua sperimentazione – vince proprio il minestrone preparato dalla Taverna Kus. Il più equilibrato, a detta dei palati fini con i quali abbiamo la fortuna di condividere il pranzo.

Forse la miglior dote di questo territorio, delle sue bellezze architettoniche, naturalistiche e delle eccellenze enogastronomiche che propone, è proprio l’equilibrio: un’armonia di sapori che attraversano l’aria, ricordando l’autunno dei padri e dei nonni, troppo spesso rilegato alle cartoline, ma ancora vivo nei gesti e nelle volontà di chi sceglie di tramandare le tradizioni e le fa vivere attraverso iniziative alle quali vi consigliamo vivamente di partecipare.

 

www.comunesanzenodimontagna.it Il Comune di San Zeno di Montagna e il Territorio.

www.provolo.it/tenuta-cervi La Tenuta dei Cervi.

www.ristoranteveronatavernakus.it La Taverna Kus.

www.whales.it L’azienda che ha organizzato l’Evento & Ufficio Stampa.

– Tutte le informazioni sulla Festa del Marrone di San Zeno D.O.P.

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Capo Redattore