Surgelati e Millennials: dalla pizza al pesce, cosa mangiano gli under 40

Il senso dei Millennials per i surgelati: dal pesce alla pizza, cosa mangiano gli under 40

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 10/12/2020

Aumenta il consumo di alimenti surgelati tra i Millennials: dal pesce alle patatine fritte, passando per pizza e verdure, in Italia otto under 40 su 10 mangiano surgelati abitualmente e il 26% ne ha raddoppiato il consumo in questi mesi.

È la fotografia scattata da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, che ha commissionato un’indagine a Doxa con l’obiettivo di analizzare l’approccio dei 13 milioni di italiani nati tra il 1980 e il 1995 alla spesa alimentare e alla cucina, con un focus sul loro atteggiamento verso i prodotti del banco freezer.

Millennials e alimenti surgelati

Il trend non è solo italiano, anzi.

Già il quotidiano britannico The Guardian aveva evidenziato in un articolo l’aumento del consumo di surgelati tra i Millennials inglesi così come negli Stati Uniti si è registrato un aumento del 9% in più di consumo dei surgelati tra gli under 40 rispetto ad altre fasce di età.

Il motivo? Gli alimenti sotto zero rispondono non solo ai bisogni alimentari dei giovani italiani ma si adattano anche al loro stile di vita.

La spesa degli under 40

surgelati Millennials

Lo dimostrano i numeri: secondo l’indagine Doxa – IIAS il 91% dei Millennials ama fare la spesa per tutta la famiglia ma solo il 5% degli under 40 la fa online, contrariamente a quel che si potrebbe pensare. Alta l’attenzione prestata ai prodotti acquistati così come la voglia di cucinare. 

E i surgelati? Finiscono nel carrello della spesa del 99% dei Millennials, il 77% dei quali li consuma almeno una volta alla settimana. C’è anche una frangia di appassionati che li porta in tavola almeno due volte a settimana.

L’emergenza sanitaria, com’è prevedibile, ha fatto lievitare ulteriormente queste percentuali: durante il lockdown in Italia il 26% degli under 40 ha raddoppiato il consumo di surgelati e il 36% ne ha aumentato il consumo un po’ più del solito.

Spinaci, i più amati

I prodotti più acquistati? Al primo posto ci sono i vegetali (48%), spinaci in testa, seguiti da legumi come fagiolini e piselli (30%). Quindi il pesce, sia lavorato (46%) che naturale (42%), le patatine fritte (35%) e la pizza (25%), oltre al gruppo minestroni, zuppe e vellutate (24%).

10 cose da sapere sui surgelati

surgelati Millennials

Amati e consumati, quindi, ma ancora avvolti da una patina di falsi miti e scarsa conoscenza che a volte porta a ritenere i surgelati alimenti di serie B.

“La ricerca conferma che i giovani amano gli alimenti surgelati e li scelgono per la loro versatilità in cucina (62% del campione), perché rendono sempre disponibile, anche fuori stagione, diversi alimenti (57%) e perché aiutano ad evitare gli sprechi (35%) – spiega Vittorio Gagliardi, portavoce di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati -. Eppure solo il 14% degli intervistati li acquista pensando che abbiano le stesse caratteristiche nutrizionali dei prodotti freschi”. 

Ecco allora 10 cose da sapere sui surgelati per cucinarli al meglio:

  1. Congelato non significa surgelato. I prodotti surgelati subiscono un congelamento ultrarapido a -18°C che lascia intatte le proprietà nutrizionali, mentre i cibi congelati sono portati a temperature tra -7°C e -12°C e poi conservati tra -10°C e -30°, cosa che al momento dello scongelamento comporta una parziale perdita dei valori nutritivi e organolettici.
  2. A casa non si può surgelare, perché è una tecnica prettamente industriale. Possiamo invece congelare un prodotto precedentemente scongelato ma solo dopo averlo cotto.
  3. Nei surgelati non ci sono conservanti: lo impone la legge perché basta il freddo a garantire la lunga conservazione di questi alimenti. Il colore brillante delle verdure surgelate è dovuto al trattamento termico che avviene prima della surgelazione e non all’aggiunta di coloranti.  
  4. Verdure surgelate e fresche hanno le stesse vitamine e gli stessi nutrienti. In alcuni casi, anzi, i surgelati hanno proprietà nutrizionali migliori perchè tra la raccolta e il processo di surgelazione passano poche ore.
  5. Pesce surgelato e fresco hanno gli stessi nutrienti. I prodotti ittici surgelati sono pescati nei mari più puliti e profondi del mondo, lontano dalle coste, e subito lavorati. Le normative di riferimento hanno imposto regole molto rigide, che fanno anche dell’imballaggio contenente il prodotto un modello di trasparenza totale, riportando l’area di pesca, il momento della prima surgelazione, la scadenza, le valenze nutrizionali, il produttore.
  6. È interesse di tutti gli operatori garantire la qualità del prodotto e rispettare la catena del freddo, composta da una serie di procedure, regole e tecniche che servono a preservare e garantire la massima qualità del prodotto, dalla produzione al trasporto, fino alla vendita.
  7. I cibi surgelati sono un alleato contro lo spreco di cibo e amici dell’ambiente. La lunga durata di conservazione permette di consumarli prima che si deteriorino e di usare solo il quantitativo di cui abbiamo bisogno. Inoltre richiedono meno acqua perché non è necessario lavarli e serve meno energia per cuocerli.
  8. È possibile risparmiare grazie all’acquisto di surgelati. Questi prodotti vengono raccolti, pescati e lavorati nei momenti più convenienti e nelle stagioni giuste, anche dal punto di vista economico. Inoltre, con il surgelato si mangia il 100% di ciò che si acquista, lasciando alle aziende spine, squame, viscere e scarti di ogni genere.
  9. Le verdure surgelate aiutano i bambini a superare la verdurofobia. Presentare le verdure in piatti cromaticamente divertenti o con formati creativi come polpette e frittate è un valido aiuto. E poi permettono ai bambini di mangiare tutto l’anno i loro ortaggi preferiti.
  10. Al ristorante i prodotti con l’asterisco (*) non rappresentano un ripiego. Il surgelato viene adoperato nella ristorazione perché sinonimo di sicurezza e qualità in tutti i periodi dell’anno, anche e soprattutto in quelli in cui una determinata materia prima non è di stagione. Pertanto, l’“asterisco” che si trova nei menù dei ristoranti è semplicemente garanzia di alta qualità e assoluta igienicità del cibo che viene offerto.

 

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici