
PAT: che cosa significa?
I prodotti PAT: cosa significa, quali sono, come ottenere il riconoscimento. Scopri l'emblema di un'Italia ricchissima di tradizioni enogastronomiche di nicchia
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 12/11/2018
L’acronimo PAT sta per Prodotti Agroalimentari Tradizionali, prodotti alimentari che fanno riferimento al Decreto Ministeriale 8 Settembre 1999 n. 350, particolarmente tradizionali e legati a un territorio e alla sua storia: dai metodi di realizzazione, conservazione, stagionatura, creazione. Attività legate a un prodotto tipico che si sono sono consolidate e protratte nel tempo, secondo le regole tradizionali e per un periodo non inferiore a 25 anni.
Cosa sono i PAT?
I prodotti PAT, sono insomma radicati al territorio di produzione, ma sono diversi da quelli DOP perchè non necessariamente tutta la filiera agroalimentare che li realizza è limitata a un luogo ristretto.
I PAT sono molto meno diffusi e di nicchia rispetto ai prodotti a marchio DOP e IGP, sono più simili alle De.Co (i prodotti di denominazione comunale) e rappresentano piccolissime realtà, le realtà dell’Italia da scoprire, quella che in pochi ancora conoscono spesso dai nomi curiosi come l”Ammazzafegato toscano.
Il loro logo è questo:

Questi prodotti tipici locali e tradizionali ereditano dal luogo e dalla cultura dove nascono caratteristiche particolari che li rendono unici e legati al luogo di produzione.
Quali sono i PAT italiani?
La loro identificazione è affidata alle Regioni che periodicamente hanno il compito di aggiornare l’elenco e le descrizioni dei prodotti. L’elenco aggiornato dei PAT è possibile consultarlo sul sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo in questa sezione.
Qualche esempio di prodotti agroalimentari tradizionali? Il liquore allo zafferano in Abruzzo, la gassosa al caffè e il liquore alla liquirizia in Calabria, il panuozzo e la pizza chiena in Campania, il Vin brûlè in Emilia Romagna (eh già, lo conoscete?) o l’Albicocca Val Santerno di Imola, la Gubana e il Tiramisù in Friuli (anche se il Veneto reclama la ricetta originale e la nascita del Tiramisù), la salsa di noci e l’Asparago violetto (Violetto di Albenga) in Liguria, e così via per una lista che aggiornata al 2018 conta centinaia e centinaia di prodotti, circa 4000 prodotti tipici italiani in totale.
I PAT rappresentano insomma l’Italia dei piccoli borghi e produttori, dei prodotti di nicchia, delle osterie, del prodottore che ti fa assaggiare qualcosa di nuovo che non conoscevi, che racconta del passato antichissimo di un luogo, del ristorante . Sono un riconoscimento tutta italiano, che rispecchiano anche nuove esigenze e tendenze da parte sia dei consumatori, sia dei piccoli produttori locali.
Come si ottiene il riconoscimento PAT?
Avere il riconoscimento PAT è relativamente semplice, perché lo assegna la regione a cui appartiene il prodotto, e non l’Unione Europea come nel caso di DOP e IGP.
I PAT si dividono in categorie e se un prodotto appartiene a una di queste, è più antico di 25 anni ed è legato profondamente al territorio può essere iscritto nell’elenco e ottenere un riconoscimento tramite la regione di appartenenza.
Le tipologie di prodotto per richiedere il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale sono:
- Bevande analcoliche, distillati e liquori
- Carni fresche e loro preparazioni
- Condimenti
- Formaggi
- Grassi
- Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
- Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
- Preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi
- Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)
Condividi L'Articolo
L'Autore
