Percorsi enogastronomici ad Alba, tra tartufi, vini e tipicità - InformaCibo

Percorsi enogastronomici ad Alba, tra tartufi, vini e tipicità

di Ines Roscio Pavia

Ultima Modifica: 06/11/2018

L’opulenza ad Alba è rappresentata dalle vetrine delle  salumerie che incantano e fanno venire l’acquolina in bocca: esposizioni trionfali di patè, frittate alle erbe, robiole, tome e selvaggina.

E’una città vivace, piena di vita, dall’anima contadina, ma che mantiene le proprie tradizioni, infatti in estate si accendono ancora  i falò per festeggiare il ferragosto.  Ma resta aperta anche alle innovazioni, e i contadini sono giovani che hanno studiato, spesso laureati,  che parlano di commercio, di biologico e di vigneti, di tipologie di vino, di Barolo, Fontanafredda, Barbaresco, di bottiglie preziose e numerate.

I vini di Alba

La tenuta Fontanafredda
La tenuta Fontanafredda

Una città ricca di storia, ma come tutto il Piemonte,  discreta. Nel 1858 Vittorio Emanuele II regalò la tenuta di Fontanafredda alla “Bela Rosin” della quale era pazzamente innamorato. Nel 1878 si inizia la produzione di vini e passiti. Purtroppo, a causa  della distruzione dei vigneti dovuta alla filossera, la tenuta ha poi subito alterne vicende e solo  nel 2009 è tornata in possesso ai piemontesi. Vanta un superbo Barolo DOCG ed è punto di riferimento della cultura del vino che parte sì dai vigneti che hanno radici nella terra, ma  produce nettari di nicchia  grazie al lavoro ed alla creatività dell’uomo.

La tenuta di Fontanafredda, lungo la Strada del Barolo, vigneto, cantina, dimora storica e anche location per eventi e matrimoni, nel 2017 è stata nominata “Cantina Europea dell’anno” nell’ambito degli Wine Star Awards.

Piatti tipici ad Alba e dintorni

Un viaggio ad Alba è un viaggio nel gusto e nell’enogastronomia. Cosa provare? Un mito la fagianella in salmì con una salsa che si scioglie in bocca e richiama irresistibilmente un buon bicchiere di vino, trasparente, rosso rubino. 

Il Piemonte è una regione che ha un profondo legame con l’autunno e l’inverno, ama una cucina dal gusto deciso: i taglierini tartufati, paste ripiene, fondute, zuppe di verdure, la leggendaria bagna càuda, salsa a base di aglio, olio e acciughe contenuta nel foiòt, un recipiente di terracotta che la mantiene  costantemente calda, nel quale si intingono le verdure.

tartufo bianco di alba

Altro cibo prelibato la fonduta al formaggio, farcita di funghi e decorata da tartufi bianchi. A questo speciale prodotto di Alba è dedicata una fiera lunga un mese al castello di Grinzane Cavour, la Fiera del Tartufo Bianco di Alba.  Come stare lontani dall’insalata di ovuli tanto fresca da profumare di bosco? Celeberrimi sono gli arrosti e i bolliti misti, i cotechini, il fritto misto un sontuoso incontro fra i sapori decisi delle carni e quelli più raffinati dei funghi, delle mele o degli amaretti.

I grandi  formaggi piemontesi

L’arte  casearia, che affonda le proprie origini in un passato lontanissimo, produce prelibati formaggi. Il Piemonte è l’unica regione italiana in grado di competere con i prodotti transalpini. In particolare la provincia di Cuneo rappresenta tradizioni radicate con alcune eccellenze. Sono moltissime le qualità che si possono gustare e tra queste ben nove hanno ottenuto la Denominazione di Origine Protetta: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Taleggio, Ossolano, e Toma Piemontese. 

 

Le Langhe da gustare

Le Langhe sono un immenso giardino, non c’è un cespuglio fuori posto e trasmettono una sensazione di bellezza e agiatezza. La vendemmia dona un vino pregiato dalle mille fragranze al retrogusto di mandorle, ribes e viole e produce etichette di gran fama che possono tener testa alle più grandi classificazioni di Francia. La festa del vino si tiene a settembre proprio ad Alba con un banca d’assaggio che l’anno scorso ha contato 700 etichette in degustazione: Barolo e Barbaresco i, fiori all’occhiello della zona, Dolcetto, Nebbiolo, Diana, Dogliani, Barbera d’Alba, Roero, Langhe, Verduno, seguiti da vini di nicchia autoctoni e rari. 

 

Condividi L'Articolo

L'Autore

collaboratore