Pomì lancia il sistema di tracciabilità per conoscere l'origine del pomodoro

Pomì lancia il sistema di tracciabilità per conoscere l’origine del pomodoro

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 19/10/2021

Si chiama Pomì Trace il nuovo sistema di tracciabilità che permette ai consumatori di conoscere l’origine del pomodoro Pomì, marchio del Consorzio Casalasco del Pomodoro.

Fruibile direttamente dal sito del brand, Pomì Trace rientra nel più ampio sistema di tracciabilità del Consorzio per monitorare tutta la filiera del pomodoro.

Da dove vengono polpa e passata?

Il sistema è stato studiato in modo da essere semplice da utilizzare, così da incentivarne l’uso: attraverso il lotto di produzione riportato sulla confezione, si può conoscere l’azienda d’origine della materia prima di ogni singola confezione di polpa e passata a marchio Pomì.

pomì-tracciabilità

L’obiettivo è garantire un monitoraggio costante e documentato di:

  • Caratteristiche del terreno e trattamenti
  • Origine del pomodoro (azienda agricola, varietà e lotto del seme, appezzamento di provenienza)
  • Data e ora di conferimento, inizio e fine trasformazione
  • Fornitore e lotto del packaging
  • Risultati delle analisi di laboratorio in campo e in produzione
  • Magazzino di stoccaggio e spedizione
  • Percorso e destinazione del prodotto spedito

Parola d’ordine: sostenibilità

Con la presentazione del terzo Bilancio di Sostenibilità, il Consorzio Casalasco del Pomodoro porta a casa una serie di miglioramenti sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale ed economica ottenuti nel 2020.

Uno su tutti, il rafforzamento della catena di fornitura nazionale, con la quasi totalità degli acquisti effettuati da fornitori con sede sul territorio italiano e la qualifica dei nuovi fornitori in base a criteri ambientali (nel 71% dei casi) e sociali (nel 65% dei casi).

Con oltre 40 progetti totalmente finalizzati nell’ambito ricerca e sviluppo su nuove tipologie di prodotti, ricettazioni e studi su imballaggi a basso impatto ambientale, il valore economico generato e distribuito tra i diversi stakeholder del Consorzio nel 2020 è stato di 308 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al 2019.

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici