Il Timorasso e i Colli Tortonesi: il tesoro bianco del Piemonte - InformaCibo

Il Timorasso e i Colli Tortonesi: il tesoro bianco del Piemonte

Insieme a Elisa Semino (La Colombera) andiamo alla scoperta del Timorasso, il vino bianco piemontese che si sta facendo spazio tra i grandi rossi della regione, e del suo territorio

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 18/11/2022

L’isola bianca emersa nel grande mare rosso. Si potrebbe raccontare così la storia recente del Timorasso e dei “suoi” Colli Tortonesi, che danno vita a questo vitigno in passato trascurato e che ora regala un vino bianco di ottima qualità e molto apprezzato. Un bianco che, appunto, si fa strada tra i grandi vini rossi della tradizione piemontese. Nello stesso modo in cui i Colli Tortonesi si ritagliano uno spazio importante come meta enoturistica in una regione già ricca di destinazioni rinomate per i wine lovers di tutto il mondo.

Un’evoluzione che non sarebbe stata possibile senza l’opera di vignaioli fortemente appassionati, curiosi e molto legati al territorio. Come nel caso di Elisa Semino, che a Vho – frazione di Tortona – guida la cantina “La Colombera”, insieme al padre Piercarlo e al fratello Lorenzo. E proprio con la vignaiola piemontese abbiamo parlato per cercare di scoprire al meglio le qualità del Timorasso e il suo inscindibile legame con i Colli Tortonesi.

Timorasso, un vitigno riscoperto

Elisa Semino
Elisa Semino

Enologa e allieva di Attilio Scienza, Elisa Semino rientra in quel gruppo di giovani viticoltori dei Colli Tortonesi che negli anni ’90 si è messo in testa l’obiettivo di recuperare il Timorasso. Un vitigno complesso in vigna, che ora sappiamo essere di straordinaria espressione in bottiglia, ma che in passato è stato trascurato per la poca adattabilità climatica e quasi del tutto abbandonato.

Il Timorasso è stata la nostra grande scoperta. – racconta Elisa Semino – Siamo stati fortunati, abbiamo avuto la possibilità di ripiantarlo nei nostri vigneti e terreni. Negli anni ‘70 e ‘80 è stato trascurato e dimenticato a dispetto di altri vitigni a bacca bianca più facili. Patisce particolarmente il marciume, quindi le annate molto calde lo vedono maturare bene con il grappolo dorato. Paradossalmente questi anni di siccità e gran caldo sono stati più facili”.

Insieme al padre e al fratello, la vignaiola piemontese ha creduto dunque nelle enormi potenzialità di questa uva e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La prima vendemmia di Timorasso alla Colombera risale al 1997, la prima bottiglia in commercio con etichetta Derthona nel 2000.

Derthona, il Timorasso classico della Colombera

Il Timorasso classico della Colombera si chiama “Derthona”, appellativo che lega fortemente il vino al territorio da cui proviene essendo il nome antico della città di TortonaDopo un approfondito studio ampelografico, in cui è andata alla ricerca delle piante madri nelle vigne storiche di Timorasso, Elisa Semino ha identificato sia le piante sia il luogo su cui puntare per la sua personale selezione. La scelta è ricaduta su un terreno storico per la Colombera, una vigna a circa 250m slm dove il suolo è un’alternanza di strati di arenaria e marne con tessiture franche argillose, tra macchie calcaree e tufacee, e l‘altitudine è giusta per trasmettere al vino quella mineralità decisa e la finezza particolare, che si esprime al meglio nell’invecchiamento.

Il risultato è un vino di grande personalità. Elisa Semino ce lo racconta così: “Il Timorasso è un bianco di struttura, importante, che invecchia molto bene. Non è un bianco facile, ma si fa amare”. A renderlo ancora più interessante e piacevole da gustare è proprio il suo percorso evolutivo, come spiega la vignaiola tortonese: “Da giovane è sicuramente interessante. Però abbiamo notato che dopo 4-5 anni ha questa mineralità che stupisce. La sapidità è una nota che rimane presente, mentre dopo 12-14 anni arrivano anche le note più di pasticceria. Personalmente lo vedo sempre in ascesa per una decina di anni, poi dipende molto dalle annate ovviamente. Sicuramente regala 7-8 anni di piena mineralità”.

Il Montino, il Timorasso più premiato

E proprio dalle uve selezionate del vigneto di Timorasso nel 2006 è nato il Montino, il vino più premiato dell’azienda piemontese. Con questo bianco, segnalato in tutte le principali guide italiane, la Colombera ha ottenuto diverse volte i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il riconoscimento Vino Slow della guida Slow Wine e i Cinque grappoli di Bibenda.

Nel bicchiere il Montino si presenta giallo dorato, intenso. Nei primi anni di bottiglia si avvertono i profumi fruttati, di pesca, e floreali di fiori di acacia, biancospino, così come di camomilla. Anche il sentore di miele emerge importante. Con l’evoluzione affiorano le note di idrocarburo e minerale, che si fanno definite, intense, balsamiche dopo l’affinamento di anni in bottiglia.

È questa particolare complessità che Elisa Semino si sforza di ricreare, cogliendo le peculiarità delle singole vendemmia e la diversità di ogni raccolta, per presentare in bottiglia la vocazione di questo territorio per il Timorasso. Un percorso che la vignaiola tortonese rivede e giudica ogni anno con gloriose verticali che avvengono in cantina.

Timorasso: gli abbinamenti

Per un vino dal carattere così particolare diventa fondamentale parlare anche di food pairing. Quali sono gli abbinamenti migliori per il Timorasso? La vignaiola piemontese punta tutto sulle eccellenze del territorio: “Per quanto riguarda gli abbinamenti, noi siamo innamorati dei nostri Colli Tortonesi, questa piccola realtà che si sta facendo scoprire e riscoprire. Per questo mi sento di consigliare accostamenti con il nostro salame nobile oppure con il formaggio Montebore“. 

Il salame nobile viene prodotto nelle zone del tortonese situate a ridosso del Monte Giarolo e deriva esclusivamente dalle parti più pregiate del maiale. Da qui il nome “nobile”. Il formaggio Montebore invece è un presidio Slow Food dalla inconfondibile forma a “torta nuziale” o “castelletto”: è un prodotto di nicchia a latte crudo, prodotto in 30 piccoli comuni dell’alessandrino tra le valli Borbera, Grue e Curone.

L’enoturismo per scoprire meglio vino e territorio

vitigno La Colombera

Un territorio ricco di specialità e tradizioni non può che diventare anche una meta enoturistica importante. “In Piemonte si sente molto l’enoturismo e quindi siamo in un contesto fortunato. – spiega Elisa Semino – Noi stessi vignaioli viaggiamo molto per imparare. Alla Colombera poi sono tanti anni che accogliamo le persone in cantina“.

La cantina tortonese infatti è sempre aperta tutto il giorno il sabato e la domenica mattina. Durante la settimana è possibile su prenotazione visitare la cantina e i vigneti (circa 1h), partecipare a degustazioni e ai percorsi di gusto organizzati il venerdì in azienda.

Da maggio 2022 con il completamento e l’ampliamento della cantina è stata realizzata una sala degustazione, in bio edilizia, per l’accoglienza di appassionati e professionisti del settore. Con questo spazio Elisa Semino ha puntato ulteriormente sul territorio, per offrire agli enoturisti – sempre più numerosi – l’esperienza autentica dei Colli Tortonesi.

Siamo in una terra di confine, i Colli Tortonesi. Spesso i piemontesi ci vedono come lombardi, i lombardi come liguri… Noi siamo piemontesi in una grande terra di rossi e finalmente siamo riusciti a far emergere un grande bianco da invecchiamento, sapido e di struttura.

Elisa Semino

Oltre ai 25 ettari di vigneto – 15 a Vho e 10 a Sarezzano – l’azienda è composta infatti da altri 50 destinati principalmente alla coltivazione di ceci e grano, oltre a circa 5 ettari di frutteti ciliegi, albicocchi, prugni e peschi da cui ogni anno si producono le pesche di Volpedo sciroppate “La Colombera” e marmellate che sono direttamente vendute in cantina. L’azienda produce anche farina di ceci, ingrediente principale della speciale ricetta della farinata fatta da Piercarlo Semino che si può degustare in cantina l’8 dicembre.

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.