Verso cibo e news più veri. Intervista a Massimiliano Borgia su comunicazione post Coronavirus - InformaCibo

Verso cibo e news più veri. Intervista a Massimiliano Borgia su comunicazione post Coronavirus

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 22/04/2020

Non potevamo non partire da Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo Agroalimentare, per cercare di capire quali cambiamenti, per quanto concerne l’agroalimentare, comporterà il Coronavirus.

Cambiamenti nello stile di vita, ma anche nel modo di fare la spesa e di comunicare. Per questo abbiamo pensato di aprire la prima puntata di Cucine in quarantena proprio con lui, per cercare di capire come cambieranno le cose, e tirare le fila a partire dai temi dell‘ultimo Festival, avvenuto poche settimane prima del lockdown generale dell’Italia.

Come cambierà la comunicazione post Covid-19?

“Dovrà essere sempre più precisa e accurata e i mezzi online, social compresi, assumeranno un ruolo cardine” commenta Borgia.
E si riferisce a informazioni e contenuti a 360 gradi: dall’articolo di giornale alle spiegazioni di un menu o di un catalogo digitale di un sito di e-commerce.

Ora che la spesa online è stata sdoganata anche dai non abituati, per necessità, molte persone è possibile che ne faranno ricorso anche domani. Un’esperienza comoda e veloce, che permette di mantenere il social distancing, ma che non permette di toccare, annusare, tastare. E allora anche in quel caso saper comunicare un piatto, un prodotto diventerà strategico, anche dal punto di vista della sua sicurezza, eticità, provenienza..

Tutte tematiche che anche la prossima edizione del Festival affronterà, i prossimi 25,26 e 27 febbraio 2021. “A occhio e croce, potrebbe essere uno dei primi eventi della ripartenza – riflette Borgia – e proprio su questo tema, e su come vincere una crisi, che al momento non c’è ancora ma che gli indicatori dicono che ci sarà, ci confronteremo”.

Sarà un festival della ripartenza dove anche le fake news avranno un ruolo di spicco, soprattutto dal punto di vista delle “armi” messe a disposizione per combatterle, che negli ultimi mesi stanno già dando dei frutti.

Erbe spontanee, un’antica, nuova risorsa?

Cose più vere, nell’informazione ma anche a tavola. Se molti durante la quarantena hanno scoperto la magia della cucina e dell’orto, per Borgia il tema potrebbe avere evoluzioni interessanti anche dal punto di vista economico e della grande distribuzione.

Le erbe spontanee, piante selvatiche native di territori precisi che mutano a seconda della zona, che di tutto diritto dovrebbero entrare nella piramide della Dieta mediterranea, e anche, secondo Borgia, al supermercato.

“Un enorme patrimonio in tema di biodiversità e non solo. Coltivare specie vegetali spontanee potrebbe aprire mercati interessanti…Penso al tarassaco ad esempio, che per le sue proprietà nutraceutiche è venduto anche come integratore, in gocce pillole ecc…Perchè non posso trovarlo al supermercato e farmi una bella insalata di tarassaco? Queste specie, essendo italiane, sono già adatte a nostri climi e condizioni quindi  sono più forti. Il risultato è zero necessità di sostanze chimiche, a vantaggio della sostenibilità ambientale. L’idea potrebbe essere una filiera locale che si appoggia a una cooperativa, che taglia, imbusta e poi va a vendere nelle catene di supermercati. Penso sia una grande opportunità rispetto all’agricoltura tradizionale”.

Di questo e altri parliamo nella prima puntata del podcast, che potete ascoltare qui. Sotto trovate anche una ricetta con le erbe spontanee consigliata direttamente da Massimiliano Borgia.

Il podcast

https://www.spreaker.com/user/11781386/cucine-in-quarantena-1-di-erbe-selvatich

La ricetta

Cucinare con le erbe spontanee: risotto alle ortiche

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L'Autore

giornalista