Viaggio lento nel tempo fra tradizione e tipicità in Molise - InformaCibo

Viaggio lento nel tempo fra tradizione e tipicità in Molise

Percorso enogastronomico tra prodotti di mare e di terra in Molise: dove andare, cosa vedere, cosa mangiare

di Informacibo

Ultima Modifica: 17/12/2018

Vacanze relax: mai pensato al Molise? Fra le più piccole regioni d’Italia, fuori dal turismo di massa, offre un concentrato di bellezze, di  turismo lento bontà autentiche e schiette difficili da trovare altrove.

Se si vuole partire dai sapori del mare Termoli è il primo centro da visitare, facile da raggiungere uscendo dall’autostrada A14. Cittadella fortificata, si affaccia sull’Adriatico dal suo promontorio dove il Castello Svevo di epoca normanna guarda lontano e domina il mare. Città del pesce e dell’olio buono, ha storia e tradizioni antiche raccontate dalla bianca Cattedrale romanica dedicata a Santa Maria della Purificazione del XII sec., da case, palazzi, archi e vicoli, fra cui all’improvviso spunta l’azzurro del mare, ma anche dai numerosi ristoranti dove i piatti di mare sono preparati a regola d’arte.

Cosa vedere in Molise: da Larino alla Sorgente di Luna, tra archeologia e agriturismi

Lasciando alle spalle il mare e lungo un comodo percorso fra dolci colline sapientemente coltivate, si arriva a Larino, uno dei massimi centri del Basso Molise situato a circa 400 s.l.m. su uno sperone tufaceo. Importante centro economico e commerciale nel territorio dei Frentani, è fulcro di vie di comunicazione che uniscono la costa  alla parte interna del Sannio. Sito di frontiera sia rispetto alla Daunia che all’area Sabellica,  ad appena una ventina di chilometri dalla costa  e dalla mediterranea Termoli, è circondata da vigneti e frutteti in fiore, oltre che da vasti campi di olivo, su cui spicca l’autoctona Gentile di Larino.  Proprio con l’ingresso della primavera qui iniziano i preparativi per la ”Carrese di San Pardo”, la festa del Patrono, la più importante dell’anno e una delle più belle d’Italia, che si svolge in questa città dal 25 al 27 maggio.  Circa 130 carri, rivestiti di fiori di carta crespa lavorati a mano dagli abitanti del paese, trainati da pecore, vitelli, mucche e buoi, anch’essi artisticamente addobbati, sfilano trionfanti  in una processione molto partecipata. Simbolo della devozione della comunità salvata, grazie al Santo, dall’invasione dei Saraceni dell’ 842, questa festa è segno tangibile della continuità con la tradizione e del forte carattere identitario di questa comnità.

Pallotte abruzzesi cacio e uova

Ecco la ricetta delle pallotte abruzzesi cacio e uova (pallotte cac 'e ove). Una ricetta tradizionale abruzzese semplice da preparare e buonissima. Si tratta di polpette di pane e formaggio fritte da gustare in un piatto fondo possibilmente con salsa di pomodoro. Una golosità facilissima e antispreco, visto che per prepararla puoi usare il pane raffermo e gli avanti di formaggio eventualmente. Ideale anche come aperitivo goloso se hai ospiti: puoi infatti preparare l'impasto anche il giorno prima, più riposa più sarà buono. Ecco come fare le pallotte abruzzesi. 

Cucina Abruzzese
Tempo totale 1 ora
Porzioni 6 persone

Ingredienti

  • 4 etti pane raffermo
  • 2 spicchi aglio
  • 1 ciuffetto prezzemolo
  • 4-6 uova a seconda se sono grandi o piccole
  • 2 etti parmigiano reggiano
  • 2 etti pecorino
  • 1 bicchiere latte
  • qb olio extravergine d'oliva
  • qb pepe

Istruzioni

  1. Bagnare il pane con il latte e strizzarlo accuratamente

  2. Aggiungere i formaggi grattuggiati, l'aglio e il prezzemolo tritati finemente e un pizzico di pepe. Non salate

  3. Lasciar riposare il composto coperto in frigo per alcune ore, meglio ancora per una notte

  4. Formare con le mani delle polpettine ovali prendendo man mano dell'impasto dalla mano, dando loro una forma leggermente schiacciata. Potete aiutarvi anche prelevando l'impasto man mano con un cucchiaio

  5. Scaldare abbondante olio in padella e friggere le polpette una decina di minuti

  6. Consumatele belle calde oppure accompagnate con una salsa di pomodoro fresco e basilico

Fra una portata e l’altra, il ricco menù è accompagnato anche dai racconti sulla storia del luogo e della sua vita. Vi parlerà sicuramente anche della bellezza delle feste al suo paese: Guardialfiera, a pochi chilometri da Larino. Ma anche  del suo rammarico di non poter cucinare  nel suo Agriturismo le specialità di pesce di cui la gastronomia tradizionale è ricca e soprattutto di non poter proporre agi ospiti il piatto tipico di Guardialfiera: l’acretto, ovvero un piatto a base di merluzzo in cui gli elementi fondamentali sono il mosto cotto, la  frutta secca e l’aceto.

Se ci si vuole spingere fino al capoluogo, Campobasso non deluderà anche per sorprendenti proposte culturali come la Mostra di ceramiche e grafiche di Picasso che fino al 17 aprile, nello spazio espositivo del Palazzo Gil, ospiterà circa 200 opere del maestro. Tra i fiumi Biferno e Fortore, questa città dominata dal Castello quattrocentesco, ha un centro storico interessante che conserva testimonianze medievali, come la duecentesca Chiesa di San Leonardo.  Neoclassica è, invece, la Cattedrale della Santissima Trinità.

A pochi chilometri da Campobasso è presente l’ interessante sito archeologico di Sepino che testimonia l’importanza che questo territorio ha avuto anche in epoca sannita e successivamente in quella romana.

Prodotti tipici Molise

Qui non sarà difficile trovare prodotti tipici locali e prelibatezze di ogni genere: olio evo pregiato, vini tipici locali come  Aglianico,  Sangiovese e Montepulciano e fra questi il Biferno Rosso, il Molise Falangina, e il Pentro di Isernia, e naturalmente ottimi prodotti caseari. Tra le bontà da gustare c’è sicuramente il Caciocavallo di Agnone.

In questa regione la civiltà agropastorale è ancora protagonista e l’Azienda Agrozootecnica   della famiglia Colantuono continua a far rivivere il cammino secolare della Transumanza, transitando circa 300 capi bovini prevalentemente di razza podolica  sull’antico tratturo d’ erbal fiume silente. Dalla contrada Acquavive di Frosolone, l’attività di famiglia con tutto il bestiame  trascorre 6 mesi invernali nel pianoro pugliese di San Marco in Lamis, per tornare, a fine maggio, nelle alture molisane per l’altra metà dell’anno producendo tutto il meglio dei prodotti della civiltà pastorale. Formaggi dai sapori e profumi unici come la Manteca podolica, ovvero un formaggio a forma di pera col cuore di burro, o il  Caciocavallo podolico, assolutamente da conoscere e gustare a passo lento.

La regione Molise diserta la Bit 2019 di Milano

di Alba Simigliani. Foto di Nicola Zinni


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