A Pecetto Torinese, Sakura iperlocale a due passi da Torino - InformaCibo

A Pecetto Torinese, Sakura iperlocale a due passi da Torino

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 05/06/2019

Fuori dal mondo, a due passi dal centro città. La magia delle colline torinesi è questa. Immergersi nella pace totale e nel verde, ad appena venti minuti da Torino, in borghi affacciati su vallate e colline, e il Monviso che si staglia all’orizzonte.

Qui ogni stagione ha il suo regalo. Come la Sakura iperlocale di Pecetto Torinese: distese di nuvole profumate che disseminano i campi verdi di fiori ad aprile, per trasformarsi in golosi frutti a maggio e giugno. Per lo spettacolo della fioritura e gustare queste famose ciliegie non serve andare in Giappone, ma  basta trovarsi qui, nel paese delle ciliegie appunto, con uno spettacolo che si trasforma nei mesi: prima fiori bianchi poi frutti rossi. Un must da vivere,  anche con itinerari ad hoc per perdersi tra gli alberi in fiore e l’erba morbida sotto i piedi, degustazioni e antiche aziende agricole.

 

 

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La primavera è la stagione di punta per i dolci frutti rossi che hanno reso famoso il paesino piemontese, che comincia ad aprile con la camminata tra i ciliegi in fiore e culmina a giugno con la Festa delle Ciliegie di Pecetto festa ultracentenaria (è nata nel 1916) .

104esima Festa delle Ciliegie a Pecetto Torinese

Le ciliegie di Pecetto

ciliegie di pecetto

Le ciliegie di Pecetto oggi sono un marchio PAT, prodotto agroalimentare tradizionale. La loro storia è legata da almeno un secolo al territorio locale. Ma già gli Eremiti camaldolesi dell’Eremo di Pecetto, nei secoli XVII e XVIII usavano le ciliegie ed i piccioli per confezionare tisane diuretiche e marmellate, e i Duchi di Savoia, andavano a caccia degli uccelli attirati dalle ciliegie in zona.

Nel 1916, quando i nuovi impianti incominciavano a fruttificare e i giovani erano in guerra, il sindaco di Pecetto Mogna istituì il Mercato delle ciliegie serale, che ebbe così tanto successo da diventare giornaliero già l’anno seguente. In quel 1917 si vendettero 722 quintali di frutta.

Alla Cascina Canape di Pecetto, azienda agricola che produce ciliegie da 4 generazioni, la storia del frutto rosso e del suo legame con il territorio è raccontata attraverso un album di fotografie che Alberto Rosso, il titolare dell’azienda assieme al fratello Giuseppe, colleziona. Foto d’altri tempi, alcune ricavate dagli album di famiglia, altre recuperate da mercatini vintage o altri abitanti nella zona.

Alcune foto della famiglia storiche, in bianco e nero, decorano il fondo dei nuovi cestini per le ciliegie, lanciati in commercio nel 2019. La raccolta comincia a maggio, avviene rigorosamente a mano, come i processi di divisione per calibro e confezionamento. 

La Strada dei Colori e dei Sapori 

Pecetto Torinese, assieme ad altri 13 comuni, fa parte della Strada dei Colori e dei Sapori, un progetto di valorizzazione della cultura, ambiente ed enogastronomia locali che si declina in eventi e iniziative per tutto l’anno: dalle camminate ai percorsi escursionistici e ciclabili nella bella stagione, a visite ed eventi culturali durante l’autunno.

Il cibo e le specialità locali la fanno da padrone in questo tragitto, dove ogni borgo e cittadina nascondono una chicca iperlocale: la focaccia dolce e i cioccolattini della Pasticceria Buttiglieri a Chieri,  i grissini Rubatà, i vini locali, come il Freisa. 

Cosa vedere a Pecetto

Peccato è una splendida scoperta per chi vuole restare vicino alle comodità di una città ma allo stesso punto sentirsi isolato dal mondo e immerso nel verde.

Il borgo gode di un panorama incantevole tra verdi colline e catene montuose in lontananza, e offre tante esperienze autentiche da vivere tutto l’anno, non solo in primavera. La programmazione di eventi punta su focus diversi a seconda del periodo dell’anno, con una doppia programmazione, dal taglio differente. E se partecipi alle visite guidate, hai diritto a sconti e promozioni nei locali aderenti dei dintorni.

Per la serie: come un’iniziativa turistica può creare promozione anche alle attività commerciali in modo intelligente, senza trasformare luoghi autentici in artificiali parchi divertimento “acchiappa turisti”.

In primavera ed estate la fanno da padrone gite, escursioni, oltre a sagre ed eventi, visite a fattorie didattiche, prodotti tipici. In autunno si scoprono i beni culturali più nascosti del borgo, con aperture straordinarie. Oltre a vivere la magia della vendemmia e godersi le coccole della buona tavola.

Nella chiesa di San Sebastiano, a Pecetto Torinese
Nella chiesa di San Sebastiano, a Pecetto Torinese
Nella chiesa di San Sebastiano, a Pecetto Torinese
Nella chiesa di San Sebastiano, a Pecetto Torinese

Una piccola chicca di Pecetto è inoltre la chiesetta di San Sebastiano. Solitamente chiusa, apre ai visitatori la prima domenica pomeriggio del mese. Un piccolo tesoro nascosto dove restare ore ad ammirare affreschi e statue, simboli e curiosità, tra cui una originale Madonna del Latte e quattro episodi della Leggenda del miracolo di Santo Domingo de La Calzada.  Risale agli inizi del Duecento e fu ristrutturata nel Quattrocento.

Mangiare e dormire

cucina tipica piemontese
Assaggi di tipicità piemontesi: vitello tonnato, battuta di fassona, tortino alle verdure con fonduta
I ravioli del plin: un primo imperdibile al Golf Club i Ciliegi
I ravioli del plin: un primo imperdibile al Golf Club i Ciliegi

Pace assoluta, verde, cucina torinese “Doc” accompagnata da vini e bollicine: il golf club di Pecetto (che, neanche a dirlo, si chiama I Ciliegi) è aperto anche ai non golfisti. L’esperienza al ristorante è da provare durante un tour a Pecetto: vitello tonnato come vuole la tradizione, ravioli del plin a regola d’arte, bollicine metodo classico, tartare di fassona piemontese per assaporare la vera carne di qualità. L’Hostellerie du Golf offre una vasta gamma di camere con servizi per garantire un piacevole soggiorno. La struttura è interessante anche per le esperienze che offre ai visitatori: degustazioni, gite in e-bike, e, naturalmente, cicli di avviamento al golf.

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L'Autore

giornalista