Spreco alimentare e risorse idriche: tre azioni a tutela della sostenibilità

Spreco alimentare e risorse idriche: tre azioni concrete a tutela della sostenibilità

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 24/03/2023

Impronta idrica e cibo, spreco alimentare e sostenibilità: sono termini ai quali iniziamo ad abituarci. E fortunatamente a capire che quel che mangiamo e le scelte alimentari di quel che acquistiamo hanno una ricaduta sull’ambiente.

La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) stima che nel mondo circa un terzo del cibo destinato alle tavole vada perso o sprecato. In Italia nel 2022 l’ammontare è stato di oltre 4 milioni di tonnellate, circa 30 kg pro capite di cibo. E per lo più si tratta di frutta, verdura e pane.

Possiamo fare qualcosa di concreto per migliorare il nostro impatto sull’uso dell’acqua e delle risorse? Sì, attuando almeno tre buone abitudini contro lo spreco d’acqua e quello alimentare, facili e alla portata di tutti.

Leggi anche: 10 consigli per ridurre lo spreco alimentare a casa e al supermercato

Tre buone abitudini contro gli sprechi

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Alex Bellini, divulgatore ambientale, esploratore e mental coach ha individuato tre azioni fondamentali a tutela della sostenibilità, in collaborazione con Babaco Market per la Giornata Mondiale dell’Acqua, celebrata ogni anno il 22 marzo.

1. Valutare il water footprint di quel che compriamo

Tutto quel che mangiamo comporta un certo consumo di acqua per la sua produzione. Qualche esempio?

  • Per produrre 1 kg di carne bovina si consumano mediamente 15.000 litri di acqua.
  • Per produrre 1 kg di pomodori servono 180 litri di acqua.

Mangiare cibo grezzo anziché raffinato è un altro modo per ridurre il consumo di acqua perché i prodotti processati richiedono un grande uso idrico. Questa regola vale in ogni ambito: evitare l’usa e getta, per esempio nell’abbigliamento, è un’altra buona abitudine.

2. Preferire verdura, frutta, legumi e cereali integrali

Viva la dieta mediterranea! La piramide alimentare ha alla base il consumo di frutta, verdura e cereali, a fronte di un consumo di carne e derivati raccomandato a due volte a settimana. Si tratta di principi fondamentali da seguire non solo per mangiare in modo sano ma anche in ottica sostenibile. Preferire proteine a base vegetale ha un minore impatto sull’uso di risorse idriche (tra l’11 e il 35%).

3. Ridurre lo spreco alimentare con l’approccio wabi sabi

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Ogni volta che sprechiamo cibo, buttiamo via anche tutta l’acqua che è servita a produrlo. Ridurre lo spreco alimentare, quindi, allevia la pressione sulle risorse naturali, come l’acqua, che servono per la produzione, il confezionamento e il trasporto.

La filosofia giapponese Wabi Sabi attribuisce grande valore all’imperfezione e aiuta ad accettare il ciclo naturale della vita. Cosa significa? Evitare di scartare frutta e verdura caratterizzate da qualche imperfezione ma ottime per il consumo.

“Evitare lo spreco di quegli alimenti brutti ma ugualmente genuini e gustosi diventa ancora più significativo se pensiamo all’emergenza climatica in corso e all’allarme idrico che impattano in maniera importante su tutta la filiera alimentare – spiega Alex Bellini -. Non acquistare quei prodotti buoni ma esteticamente imperfetti crea un danno ambientale, sociale ed economico non indifferente”.

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici